Sono trascorse poco più di 2 settimane dal finale amaro del campionato di C silver abruzzese, che ha consegnato la vittoria alla Teramo Basket 1960, lasciando a bocca asciutta la Siem Basket Venafro. La formazione di Coach Valente, arrivata ad un soffio dalla gloria finale, si è dovuta arrendere in gara 3 alla corazzata teramana, che non ha deluso i pronostici e ha portato a casa il titolo finale.
Nonostante il triste epilogo, è stata un stagione che ha lasciato e lascerà un segno e un ricordo positivo alla società cestistica venafrana sotto tutti i punti di vista. Un’annata che ha portato non solo risultati positivi sul campo, migliorando, nonostante tutto, quanto fatto nella stagione precedente, ma che ha regalato ai tanti appassionati della palla a spicchi delle emozioni incredibili, che hanno risvegliato la passione, l’attenzione e l’amore che la città di Venafro ha sempre mostrato nei confronti di questo sport e di questa società.
Dunque, a conti fatti, non si può che essere comunque soddisfatti del lavoro svolto, nonostante sia mancata la ciliegina finale. D’accordo con noi è anche Coach Valente, con il quale abbiamo scambiato quattro chiacchiere per scrivere i titoli di coda di questa fantastica stagione appena trascorsa:
Aldilà dell’epilogo amaro, quale credi sia il bilancio finale di questa stagione? Si può essere soddisfatti di quanto fatto?
“Non si può essere contenti dopo una finale persa, però, se ci fermiamo a fare un bilancio un po’ più accurato, ci si può ritenere soddisfatti soprattutto per aver riportato molto entusiasmo nel movimento. Se ripenso alla stagione, mi vengono sicuramente in mente le due gara 2 in casa di semifinale e finale, rispettivamente contro Campli e contro Teramo, in cui erano presenti tutti i ragazzi e le ragazze delle giovanili e il palazzetto è finalmente tornato ad essere strapieno e molto rumoroso, confermando il trend che abbiamo avuto durante l’anno, nel quale i tifosi si sono appassionati alla squadra, evidentemente perché li ha fatti divertire, esprimendo un buon gioco condito da molte vittorie che non fanno mai male.”
Nelle prime interviste hai detto come questa fosse una squadra che sarebbe cresciuta insieme nel tempo e il tempo probabilmente ti ha dato ragione. Dal punto di vista del gioco espresso sul campo, si è raggiunti l’idea di gioco che ti eri prefissato quando l’hai costruita?
“Abbiamo avuto una crescita lenta ma constante durante l’anno, che ha avuto una forte accelerazione durante la fase orologio e ha avuto il picco durante i playoff, in cui abbiamo sicuramente espresso il nostro basket migliore, complice anche l’ottimo lavoro svolto da Concetta Cotugno che ci ha permesso di arrivare in quel momento della stagione nel massimo della forma, cogliendo i frutti di tutto il lavoro fisico e tecnico fatto durante l’anno. Sono soddisfatto di come si è evoluta la squadra durante la stagione, ma un po’ rammaricato del fatto che se avessimo capito meglio certe potenzialità e certi meccanismi, forse avremmo potuto evitare un paio di sconfitte e quindi posizionarci meglio in campionato, per poi avere il fattore campo in finale che magari avrebbe portato a un esito diverso.”
Sei sempre stato abbastanza scaramantico sul dichiarare quello che era l’obiettivo prefissato per questa stagione. A conti fatti, puoi dire che l’obiettivo è stato raggiunto, superato o sfiorato?
“No non sono stato scaramantico. Nel girone di andata era impossibile fare un pronostico perché non si conoscevano tutti i roster del campionato, mentre nella pausa natalizia, prima dell’inizio del girone di ritorno, ho dichiarato che qualsiasi risultato diverso dalla finale sarebbe stato un fallimento. Quindi a conti fatti possiamo dire che il risultato minimo è stato raggiunto, ed è comunque un risultato migliorativo rispetto a quello dell’anno scorso e che conferma un trend positivo degli ultimi anni, nei quali abbiamo sempre migliorato il risultato dell’anno precedente. In verità poi, nella seconda parte della stagione, abbiamo maturato in cuor nostro la consapevolezza e la volontà di vincere il campionato, questo non lo si può nascondere; quindi alla fine c’è stata parecchia delusione tra di noi, nonostante tutto l’ambiente sia rimasto soddisfatto dei risultati raggiunti. Ma aldilà dei risultati sportivi, mi piace sottolineare come questo sia stato un gruppo capace si di evolversi dal punto di vista tecnico, ma soprattutto di cementarsi dal punto di vista umano, creando un gruppo formidabile. Un gruppo che ha permesso di aiutarsi di volta in volta e ha permesso ai cosiddetti “gregari”, che poi gregari sono solo per chi guarda i tabellini, di emergere in quelle occasioni in cui chi riempie le statistiche magari stecca una partita o non riesce ad esprimersi per un intero periodo della stagione. Questa sicuramente è stata la forza e la bellezza di questa stagione.”
Se dovessi descrivere questa stagione con una parola quale sarebbe?
“Mi sono divertito parecchio quest’anno quindi non posso che dire “divertente”.”
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