Secondo atteso ritorno: Tamburrini è di nuovo gialloblù!

La prima volta che è entrato al Pedemontana era il 2013 e lui era solo un ragazzino.

Insieme abbiamo condiviso tutto il percorso della serie B, le battaglie per la salvezza, la retrocessione, la rimonta storica del girone di ritorno nella stagione 2017/18. Con la maglia gialloblù addosso ci è cresciuto ed è diventato un giocatore professionista.
Dopo uno stop durato otto mesi, sta finalmente per tornare in campo. Mario Tamburrini, il volto sempre presente negli ultimi cinque anni della nostra avventura in serie B, ha firmato pochi giorni fa l’ingaggio con la Basket Venafro.
Già domenica lo vedremo in campo contro Benevento, in una delle partite più complicate del girone di ritorno.
Il suo arrivo in squadra può dare quella scossa necessaria per indirizzare il campionato nel verso giusto, specie dopo l’infortunio di Pirozzi che ha privato coach Valente di una pedina importante nel reparto piccoli.
In attesa del suo esordio in casa, abbiamo fatto qualche domanda a Mario, pronti a riaccoglierlo a casa domenica pomeriggio.

Ciao, Mario. Innanzitutto, come stai dopo l’infortunio? Ci racconti come sono stati gli ultimi otto mesi?

Il ginocchio ora sta molto bene. Ho fatto otto lunghi mesi di riabilitazione. Sono stato tre mesi e mezzo a Villa Stuart subito dopo l’operazione, dove sono stato seguito da uno staff qualificatissimo e sono stato spronato dall’ambiente in generale, con tanti sportivi di ogni disciplina che lavoravano per tornare in forma. Poi sono stato un altro mese e mezzo a Rimini, seguito da un fisioterapista e preparatore fisico con cui ho iniziato la parte della preparazione  atletica e i primi allenamenti con la palla. Dopodiché, al quinto mese, sono tornato a Cassino e ho terminato qui la fase riabilitativa.
Come mai hai scelto di tornare a Venafro e abbracciare la causa della C Silver?
Ho ricevuto in questi mesi varie offerte, sia dalla B che dalla C Gold, ma la possibilità di poter tornare a Venafro e completare il mio percorso di studi universitari, che è ormai giunto alle battute finali, mi è sembrata la cosa più giusta da fare. A Venafro conosco tutti, è un po’ come una seconda famiglia, e ritornare a giocare partendo proprio dalla C Silver mi potrà essere utile per riprendere confidenza col campo dopo uno stop di otto mesi.
Ritroverai sul campo, tra gli altri, Raffaele Minchella e Mauro Liburdi…
Con Raffaele è il sesto campionato che giochiamo insieme. Lui è una persona fantastica e ogni volta che sono a Venafro ci sentiamo. Ho accettato anche perché sapevo che ci sarebbero stati loro.
Ho sentito spesso anche Mauro, mi ha chiamato un sacco di volte, e la possibilità di riabbracciare questi due grandi amici mi ha spinto a scegliere definitivamente Venafro.

Come pensi che sarà il girone di ritorno e come ti è sembrata finora la squadra?
Io penso che con questa squadra ora possiamo toglierci qualche soddisfazione e, perché no, ripetere l’impresa già fatta in serie B nel girone di ritorno.
I ragazzi li vedo bene, sono motivati, e mi ha fatto davvero tanto piacere ritrovarli in campo e vedere che sono loro oggi la spina dorsale della prima squadra. Me li ricordo quando venivano a fare i primi allenamenti in serie B qualche anno fa, e sapere che in parte potrò contribuire alla loro crescita sportiva mi fa davvero molto piacere.
Già l’intensità degli allenamenti è cresciuta e il primo obiettivo da raggiungere per noi oggi deve essere quello di agguantare i playoff. Ci sono un paio di squadre ben attrezzate, ma noi non siamo inferiori a nessuno. Domenica ci sarà un primo test con Benevento, ma sono molto fiducioso.
Sei contento, quindi, di essere “tornato a casa”?
Sì, sono molto contento della decisione che ho preso. A Venafro ho ritrovato tutto com’era, l’ambiente è quello che ricordavo e la sfida è stimolante per me.

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