Secondo KO per la Dynamic

10-contesaSAN MICHELE MADDALONI-ROMANO GROUP VENAFRO: 65-64

Parziali: 14-11/43-29/54-49

SAN MICHELE MADDALONI: Desiato 15, Garofalo 8,Rusciano ,Chiavazzo 11,Sergio 9, Guastaferro 17,Marini,Rollo,Piscitelli 5,Ragnino n.e.. Allenatore: Massimo Massaro.

ROMANO GROUP VENAFRO: Corrall 22,Moretti,Ferraro 14,Lovatti 5,Petrazzuoli 6, Tamburrini 13,Minchella 3,Scafaro 1, Montanaro n.e., Cardarelli E. n.e. Allenatore: Arturo Mascio.
Arbitri: Luigi Gaudino e Giuseppe Petrone.

Note: uscito per falli Moretti(Venafro); tecnico a Lovatti(Venafro) e alla panchina del Venafro.

 

La storia che si ripete. Un titolo semplice ma che delinea in maniera chiara cosa è successo domenica sera nella seconda uscita della Romano Group Venafro in quel di Maddaloni. Che la formazione campana allenata dall’esperto Massimo Massaro sia una sorta di bestia nera in una specie di derby per i venafrani,è cosa evidente,lo dicono i numeri: ottavo scontro tra le due formazioni e sesta vittoria per Maddaloni. Che non cede di un millimetro in casa contro i molisani che rimandano a data da destinarsi(prossimo campionato?) le velleità di strappare finalmente un referto rosa al Palasport Angioni-Caliendo. La partita di domenica sera è parsa un esatto copia e incolla di altre Maddaloni-Venafro. Il risultato finale 65-64 è simile al 64-62 della scorsa stagione,ad esempio(al ritorno in terra molisana fu 61-64).Due roster quindi che si equivalgono. E similmente alle altre,anche per questa ultima sconfitta per i venafrani pesano almeno un paio di questioni che sembrano accompagnare la truppa di coach Mascio ogni qualvolta metta piede nel palazzetto maddalonese: una incapacità di gestire mentalmente la caduta nella consueta trappola della tensione nervosa che si affaccia nei secondi finali della gara. Circostanza rispetto cui Venafro paga puntualmente dazio. E le chiamate arbitrali che non sembrano mai andare pari per i venafrani contro Maddaloni. La scorsa stagione fu questo: andata,palla del pareggio per Petrazzuoli con l’ultimo possesso. Penetrazione del giocatore di Caiazzo,tocco evidente sul braccio dell’appoggio alla tabella. Nessun fischio. Ritorno,Palapedemontana. Identica situazione,sempre per andare al supplementare,ma questa volta è Carrichiello a sentire una mano avversaria fermargli il braccio sul tentativo di canestro. Idem,nessuna chiamata arbitrale. E domenica sera si è ripetuto come un deja vu un copione quasi identico. Tanto da lamentarsene a fine gara sia coach Mascio che la dirigenza tutta. Pesano almeno il tecnico sancito alla panchina ospite dopo un mancato passi(clamoroso) degli avversari in attacco nella fase calda della partita. Come il blocco mobile sul “volto ” di Mimmo Ferraro di un lungo di casa verso lo scadere del match che ha lasciato libero Garofalo di infilare ,di fatto,la tripla della vittoria.Blocco non visto da nessuno dei due in camicia grigia. I soliti due problemi da risolvere per provare a portare a casa un referto rosa dalla terra di Maddaloni. Ben chiaro però che alla fine i venafrani debbono recriminare anche su altro. Innanzitutto su alcune prove individuali di giocatori chiamati a fare la differenza e che invece hanno patito tanto in attacco quanto in difesa. Non aver ,poi, gestito bene il vantaggio sotto con Corrall che ha fagocitato letteralmente Rusciano,uscito con “zero” punti e molte difficoltà, dando palloni al lungo argentino spesso fuori tempo e senza il timing giusto. E aver pagato dazio su molte distrazioni fatali. Ad esempio l’aver lasciato Desiato libero di attraversare tutto il campo per la tripla alla tabella allo scadere del 20° minuto per il +14 dei campani. Ma il rammarico per i giocatori di coach Mascio è anche tutto nella gestione della calma nei momenti topici. Lovatti ai liberi sul 62 pari a 13’’ dalla conclusione fattura solo 1/2. Ferraro nello stesso fondamentale a un centesimo di secondo fa lo stesso non consentendo di acciuffare i supplementari,dopo una chiamata arbitrale generosa e tanto compensativa. Ma tant’è,questo è il basket. Vince alla fine chi sbaglia di meno. E Maddaloni nei momenti chiave ha fallito poche occasioni. Merito ai venafrani di aver recuperato dal -14 dopo il primo tempo per arrivare anche avanti di una lunghezza nel rush finale . Ma onore anche a Maddaloni per aver saputo far alzare dalla panchina il giovane Guastaferro che ha dominato in attacco contro Lovatti,e ha infilato anche i punti,tripla compresa, decisivi con grande autorità. E in una gara molto tirata va sottolineata la grande prova caratteriale per i venafrani del trio Corrall-Ferraro –Tamburrini con quest’ultimo capace di attaccare sempre il ferro e limitare il suo difensore di ruolo,Desiato, battuto ogni volta dal giovane di Cassino. Il quale dimostra di essere in forte crescita partita dopo partita. Discreta anche la prova di Moretti e Minchella,soprattutto nella fase difensiva. A fine gara certamente grande rammarico sulla panchina molisana che perde la seconda partita consecutiva per un solo punto avendo le possibilità concrete di portare a casa la vittoria. In entrambe le partite però il difetto è stato principalmente mentale. Oltre a qualche fischietto non proprio all’altezza. Resettare tutto e rimettersi in discussione. Già da domenica,in casa contro Francavilla. Per vincere e alimentare di nuovo il motore con quella benzina migliore chiamata convinzione, fiducia, autostima. E umiltà.

Ufficio Stampa Basket Venafro

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